Marè (Mefop): potenziare 'pilastro' previdenza complementare

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AdnKronos
Roma, 23 apr. (Labitalia) - "Penso che vada potenziato il sistema della previdenza complementare. Il Tfr in busta paga è una cosa che può indebolirlo, l'aumento della tassazione per esigenze di bilancio sembra svantaggiarlo. Invece, secondo me, va ribadita l'importanza della previdenza complementare come elemento fondamentale per garantire la stabilità del sistema pensionistico". Così Mauro Marè, presidente Mefop (società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi pensione), con Labitalia, a margine dell'iniziativa organizzata a Roma dall'Inca Cgil, dedicata al tema 'La previdenza complementare: a più di 20 anni dall'avvio quali prospettive per il suo futuro?'."Il primo 'pilastro', dato l'andamento demografico, inevitabilmente sarà portato nei prossimi anni a ridursi. Mentre il pilastro complementare ha la possibilità di portare risorse agli investimenti e alla crescita dell'economia italiana", spiega. Per questi motivi, secondo Marè, i fondi previdenziali devono avere un ruolo più centrale nell'economia. "Io ho parlato dell'idea che era circolata -spiega - di un fondo da destinare alle infrastrutture e all'economia italiana, costituito con le risorse dei fondi pensioni e delle casse previdenziali. Credo che questa sia un'ipotesi molto importante per accrescere le risorse per le imprese e le famiglie"."E se le risorse dei fondi sono investite volontariamente nell'economia italiana -aggiunge- questo può essere un vantaggio non solo per il Paese ma anche per la sostenibilità dell'intero sistema". E sulle ipotesi di riforma della previdenza che circolano Marè dice: "L'ipotesi di rendere più flessibile l'uscita dei lavoratori è condivisibile. Ma si devono fare dei conti, capire se ce lo possiamo permettere, se è possibile. Di certo, si deve sviluppare e rendere più forte il secondo pilastro. Solo con un secondo pilastro più forte e con più adesioni -conclude- anche il primo è più stabile e sostenibile".

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