Da Dropbox a VoIP la flessibilità al lavoro corre sulle app

Secondo un'indagine Regus, 89% italiani utilizza strumenti tecnologici per condividere file e documenti

lavoro
AdnKronos
Roma, 23 apr. (Labitalia) - L'organizzazione e la gestione del lavoro stanno cambiando rapidamente: il continuo sviluppo e la diffusione di nuovi strumenti tecnologici consentono di poter lavorare ed essere connessi e operativi anche lontano dall'ufficio tradizionale, permettendo di essere sempre più veloci e reattivi nella gestione dei rapporti con clienti, fornitori e colleghi. Secondo un'indagine di Regus, il principale fornitore di spazi di lavoro flessibili, condotta su un campione di oltre 44.000 manager e professionisti in 100 paesi, l'89% degli intervistati italiani dichiara di utilizzare strumenti tecnologici per la condivisione di file e di documenti (poco più della media mondiale, attestata sull'86%). L'applicativo più usato è Dropbox con il 64,1% (media mondiale 56%), seguito da Google Drive (48,2% Italia e 43% nel mondo) e da WeTransfer che in Italia registra un 35,3% contro una media globale solo del 18%. Significativo anche l'utilizzo di Google Hangouts, con il 21,4% in Italia (22% nel mondo) e di Microsoft Remote Desktop (14,9% Italia e 19% nel mondo).Un'altra esigenza per chi si trova fuori ufficio è la possibilità di poter comunicare rapidamente con messaggi ed email: gli strumenti di instant messaging e VoIP stanno rivoluzionando i tempi e le modalità di lavoro, consentendo di rimanere sempre collegati e immediatamente reattivi facilitando così pratiche di lavoro agile (smart working). Secondi i dati rilevati dalla ricerca Regus, il 96% dei manager e professionisti intervistati in Italia ha utilizzato almeno uno strumento di messaggistica istantanea nell'ultimo mese.Whatsapp viene utilizzato in Italia dall'84,4% dei rispondenti (54% media mondiale), mentre Skype è la soluzione di VoIP più utilizzata nel mondo, con il 60%, mentre in Italia la percentuale dei manager e professionisti che la utilizzano sale addirittura al 73,5%. Gli utilizzatori italiani di Facebook Messenger sono invece in linea con la media mondiale del 48%. Significativo anche l'utilizzo degli applicativi Viber (18,4% Italia e 13% nel mondo) e WeChat (5,9% Italia e 11% media globale)."Sono sempre di più le aziende - ha commentato Mauro Mordini, Country Manager Regus in Italia - che adottano metodologie di lavoro flessibile e da remoto, almeno occasionalmente; gli strumenti tecnologici e le connessioni stanno aiutando a superare alcuni degli ostacoli tradizionalmente associati con il lavoro al di fuori dell'ufficio, consentendo l'accesso e la condivisione di file e la possibilità di comunicare facilmente. I vantaggi sono notevoli: risparmio di tempo speso in viaggi e incremento della produttività".

Leggi anche