Roma, 23 apr. (AdnKronos) - Un'ora e mezza di 'one man show' ieri sera per Silvio Berlusconi davanti ai senatori del gruppo, nel corso della quale il Cav ha ripercorso le tappe principali della sua vicenda politica negli ultimi anni ma non senza approfondire la questione che a chi l'ha ascoltato è parsa averlo colpito in profondità fin quasi alla commozione: la Libia e la tragedia dei migranti. Andare a distruggere o bombardare le imbarcazioni non va bene, è stato il messaggio dell'ex premier, non solo perché si rischiano vittime innocenti (basti pensare alla possibilità che i disperati vengano usati come scudi umani) ma perché si danneggerebbe l'economia rivierasca, dando un colpo finale alla possibilità di ripresa della popolazione di un Paese dove è sempre più difficile tenere a bada le 105 etnie che lo compongono. Unica soluzione del problema, che Berlusconi avrebbe sottolineato come particolarmente sentito dagli italiani, sarebbe per il leader Fi una missione sotto l'egida dell'Onu in cui ogni Paese coinvolto manda un certo numero di militari a controllo delle coste libiche. Berlusconi ha rivendicato, inoltre, di aver a suo tempo saputo trattare per il meglio la questione nordafrica, non solo nel rapporto con Gheddafi, ma anche con i leader dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Egitto, Tunisia, Algeria).