(AdnKronos) - Lo scenario più probabile, continua l'economista del Ceps, è un compromesso, anche perché l'incognita del fallimento di un Paese della zona euro sarebbe "veramente difficile da gestire. Mi aspetto che qualche compromesso si troverà: Tsipras dovrà cedere su alcune cose e la Ue e le istituzioni potranno versare i fondi promessi".Inoltre un default avrebbe conseguenze gravi a livello locale, europeo e globale, anche se probabilmente, stima Alcidi, nel breve termine l'impatto sui mercati finanziari sarebbe limitato. Ipotizzando un default della Grecia per incapacità di restituire i prestiti dell'Fmi, le prime a pagarne le conseguenze sarebbero le banche greche, che detengono larga parte del debito pubblico del Paese. Quindi, a catena, le imprese e i cittadini greci. Le perdite, subito dopo ricadrebbero sulla Bce, sull'Ems e sui Paesi che hanno prestato denaro e che complessivamente detengono circa il 90% del debito greco.Sul lungo termine l'attenzione degli investitori si sposterebbe sull'area euro e sulla sua capacità di tenuta, con l'effetto di far volare il rendimento dei titoli di Stato dei Paesi periferici. A risentirne sarebbe infine anche l'Fmi, che dovebbe rinunciare ai prestiti erogati. Ci sono quindi tutte le ragioni, conclude Alcidi, per convincere Atene e Bruxelles che un default "non ha veramente senso".