Roma, 23 apr. (AdnKronos) - I giovani hanno un buon rapporto con l’alterità: nei confronti di un compagno di classe immigrato infatti "non provano nulla di particolare perché non percepiscono le differenze" (42,2%) o provano "interesse per l’apporto di nuove culture" (25,4%) e un sentimento di "solidarietà" (12,3%). Solo il 7% prova diffidenza, mentre paura e disprezzo assieme sommano un 4,3%. Lo rivela un'anticipazione del 3° rapporto Generazione Proteo della Link Campus University frutto di un’indagine che racconta i nuovi giovani e la loro visione su società, lavoro, politica e istituzioni, tecnologia e social network. La ricerca "Generazione Proteo. Corsa ad ostacoli" è stata condotta su 10mila studenti italiani degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado, e sarà presentata lunedì a Roma alle 10.30 presso l’auditorium della Link Campus University. "Per questi giovani -dichiara il sociologo e direttore dell’Osservatorio Generazione Proteo, Nicola Ferrigni- l’immigrato non è un diverso, quanto piuttosto un cittadino nato in un altro Paese o al limite una persona bisognosa di aiuto. Nell’indagine si evincerà come siano bocciati da questa nuova generazione gran parte dei luoghi comuni xenofobi".C’è invece maggior preoccupazione -secondo il rapporto dell’Osservatorio di Link Campus University- sugli impatti sociali dei fenomeni migratori: se è vero che il 57,9% si dichiara per niente o poco d’accordo con l’affermazione "tolgono lavoro agli italiani", il 74% non crede possano "contribuire alla crescita economica dell’Italia" e per 8 ragazzi su 10 ci sono più immigrati di quanto il nostro Paese sia in grado di ospitare.