
(AdnKronos) - Risultati, quelli del 2015, realizzati dal gruppo pur in presenza di forti discontinuità derivanti dal mutato quadro normativo e regolatorio. A livello di ebitda, pari a 1.975 milioni (-139 milioni rispetto al 2014), incidono in negativo gli effetti delle modifiche normative (-173 milioni) intervenute per lo più nella seconda metà del 2014: costo dell’energia elettrica per la trazione, servizi universali merci, rilevante riduzione del pedaggio alta velocità/alta capacità in seguito a una delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti. I positivi risultati della gestione ordinaria, ottenuti operando sulle leve gestionali, hanno in parte mitigato l’impatto negativo degli effetti normativi. I ricavi operativi, infatti, si attestano a 8,6 miliardi, con un incremento di 195 milioni (+2,3%). Hanno contribuito i servizi ferroviari di media e lunga percorrenza (+77 milioni), trainati dalle Frecce, in aumento per circa 67 milioni, il gruppo Netinera (+153 milioni) e il gruppo Busitalia Sita-Nord (+37 milioni), nonché la plusvalenza realizzata dalla cessione della rete elettrica a Terna tramite la vendita della partecipazione detenuta in S.EL.F (+18 milioni). A tali effetti si contrappone la cessazione del contratto di servizio universale merci per circa 106 milioni di euro. L’ebit, pari a 644 milioni (-15 milioni rispetto al 2014), risente della crescita degli ammortamenti per 75 milioni, a fronte della curva crescente degli investimenti del Gruppo (+29% rispetto al 2014) e di maggiori accantonamenti, per 42 milioni, controbilanciati da minori svalutazioni, per complessivi 241 milioni, rispetto al 2014.
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