Roma, 15 apr. (AdnKronos Salute) - Sabbia, ciottoli o rocce, alla fine non c'è gara: l'88% dei genitori con bambini trascorre le vacanze al mare; solo il 10% va in montagna, mentre il 2% sceglie fra un viaggio, le terme o l'agriturismo. Lo rivela un'indagine condotta dal pediatria di Milano Italo Farnetani su un campione di genitori consultati tramite internet. Una scelta promossa dal pediatra. "Il punto di forza del mare è la presenza dell'acqua, che viene utilizzata dai bambini per la balneazione finalizzata all'attività ludica, ma è anche utile per l'attività fisica e lo sviluppo armonico del piccolo. Una passione, quella per l'acqua, confermata dalla grande diffusione anche nelle località montane delle piscine". Inoltre "un bambino su 4 fa nuoto tutto l'anno".Anche di questi temi si parlerà sabato a San Benedetto del Tronto, in occasione del II Convegno nazionale delle 'Bandiere verdi dei pediatri': i riconoscimenti assegnati quest'anno alle 134 'spiagge a misura di bambino', che verranno consegnati ai sindaci dei comuni premiati. Inoltre alla tavola rotonda 'Il bambino al mare: spiaggia e salute' i relatori, fra cui Giuseppe Di Mauro (presidente Sipps, Società italiana di pediatria preventiva e sociale), Francesca Farnetani (dermatologa Università di Modena) e Angelo Tummarello (pediatra Sipps), insieme a Farnetani analizzeranno i benefici per i bambini legati alle vacanze al mare."L'attività di balneazione a fini ludico-formativi - dice Farnetani all'Adnkronos Salute - per i bambini è importante sotto vari punti di vista: è una fonte di scoperte continue, rientra nella capacità di esplorazione dell’ambiente, che determina preziose stimolazioni. Queste ultime agevolano e accelerano il raggiungimento delle tappe dello sviluppo psicomotorio. Inoltre, in base a una mia ricerca effettuata fra i pediatri italiani - precisa l'esperto - per un bambino su quattro il nuoto, durante tutto l’anno, è lo sport più amato. Una predilezione dimostrata dalla ripartizione delle discipline praticate secondo sesso ed età". Ecco i risultati della ricerca. Fra i bambini di 5-10 anni, per i maschi lo sport più praticato è il calcio (24,61%), tallonato da nuoto 22,11% (scelto da 382.400 soggetti) e pallacanestro (18,69%). Nella stessa fascia di età le femmine praticano soprattutto nuoto, scelto nel 26,10% dei casi (427.000 soggetti), e ginnastica artistica con il 25,22%. La pallavolo è più distanziata, al 12,38%. Fra gli adolescenti tra gli 11 e i 14 anni il nuoto si assesta saldamente al primo posto: è praticato dal 30,9% dei maschi (357.000 soggetti) e dal 36,08% delle femmine (394.000). A questa età, spiega Farnetani, per i maschi il secondo sport è il calcio (21,56%), con la pallacanestro praticata dal 13,75%. Fra le femmine al secondo posto troviamo sempre la ginnastica artistica, praticata però da una percentuale inferiore rispetto alle bambine più piccole (solo 18,26%), mentre la pallavolo si mantiene sempre al 12,6%. "Questa ricerca - sottolinea il pediatra - dimostra che tutto sommato il nuoto è lo sport più praticato da tutti i giovanissimi, seguito da giochi di squadra per i maschi, cioè calcio e pallacanestro, mentre per le femmine al secondo posto troviamo la ginnastica artistica e al terzo la pallavolo. È interessante notare - conclude - che gli unici due sport che sono praticati in percentuali uguali dai maschi e dalle femmine sono proprio il nuoto e lo sci".