Venezia, 8 feb. (AdnKronos) - "Molte sono le cause del silenzio che ha circondato per decenni le tragiche vicende delle Foibe e il profugato degli esuli che, cacciati dalle loro case, dovettero abbandonare la Dalmazia e l’Istria e lasciare case e proprietà in terre che per secoli erano stati parte integrante della Repubblica Serenissima. Continuare a strumentalizzare questa vicenda in una contrapposizione politica spartendo colpe tra destra e sinistra è un errore che impedisce di cogliere aspetti essenziali di quella tragica vicenda su cui invece c’è molto da riflettere e imparare se vogliamo veramente che il Giorno del Ricordo si trasformi in autentica lezione per tutti". A sottolinearlo è il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti nel Giorno del Ricordo."L’Italia non ha mai fatto i conti con la sua storia. Se guardiamo le fotografie e i filmati delle Foibe e degli esuli Dalmati e Istriani vedremo come quelle immagini sono uno specchio in cui l’Italia post-bellica non volle guardarsi, anzi. La loro vicenda fu negata, furono accusati d’essere fascisti, quando erano solo dei Vinti, né più, né meno di quanto non fossero tutti gli altri italiani - ricorda Ciambetti - Ma l’Italia voleva cancellare la sua storia recente e casomai tuffarsi nel mito degli Italiani brava gente anche quando non era vero: non furono processati per i crimini di guerra i generali, a iniziare da Pietro Badoglio nonché quanti operarono anche nello scacchiere balcanico, per i quali era stato esplicitamente richiesto dalle autorità internazionali un giusto processo".