
(AdnKronos) - Assetti interni legati ovviamente all'andamento della crisi: la difficoltà di Matteo Salvini e Luigi Di Maio riaprono il rischio di voto anticipato. "Se si continua a perdere tempo, che i partiti riconsiderino la proposta del presidente della Repubblica, l'unica seria sul tavolo", ha detto oggi Delrio in conferenza stampa al Pd. "La questione -dice un big renziano- non Martina e il congresso. Si va al congresso. Punto. Dobbiamo solo decidere quando". L'opzione Martina non sarebbe più sul tavolo. "A reggere il partito verso il congresso sarà Matteo Orfini. Da Statuto è il presidente dell'assemblea che guida la fase congressuale quando il segretario si dimette. Sarà affiancato dalla commissione congresso, che viene eletta in Direzione, e che sarà organo di garanzia collegiale". Questa la posizione dei renziani. Del resto, se si dovesse andare al voto anticipato, la questione di chi fa le liste tornerebbe ad essere dirimente. Dal versante del reggente dem, sostenuto da Dario Franceschini e dall'area di Andrea Orlando, fanno sapere che non c'è alcuna intenzione di fare un passo indietro e che sabato in assemblea verrà chiesta la conferma di Martina alla segreteria ed insieme la data del congresso entro l'anno. Per non arrivare a una conta in assemblea servirà una mediazione. E una possibile soluzione potrebbe essere quella di individuare un terzo nome, un segretario-traghettatore, e in questo caso il nome di Lorenzo Guerini è quello più gettonato.
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