Foibe: Serracchiani, 'non si torni a Cortina di ferro'

politica
AdnKronos
Roma, 11 feb. (AdnKronos) - "Le espressioni usate dagli esponenti di destra a Basovizza hanno provocato quello che rischia di diventare un nuovo incidente diplomatico per l'Italia, questa volta con la Slovenia. Serve più responsabilità da parte di certi politici: non si può continuare a inventarsi nemici fuori dai confini solo per nascondere fallimenti interni o per fare campagna elettorale". Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, dopo che fonti di stampa in Italia e in Slovenia hanno rilanciato la notizia che il Presidente della Repubblica Borut Pahor, in una lettera inviata al Presidente Mattarella, ha espresso preoccupazione per quelle che sono state definite “inaccettabili dichiarazioni di alti esponenti dello Stato italiano, che vorrebbero far credere che le foibe furono pulizia etnica”. "Anche il premier Marjan Sarec, in un tweet, ha stigmatizzato -ricorda l'esponente Dem- il 'revisionismo storico senza precedenti' di 'importanti politici, addirittura funzionari dell'Ue". Per Serracchiani "‎quando il presidente del Parlamento europeo inneggia all"Istria italiana' o quando il sindaco di Trieste sfida la Slovenia a chiedere scusa per i fatti del '43-'45, e' prevedibile che ci siano conseguenze. Dopo molti anni di pacifico vicinato e di amicizia tra l'Italia e la giovane Repubblica, per la prima volta la cerimonia alla Foiba di Basovizza è diventata occasione di polemiche schiettamente antislovene". "Pochi giorni fa la visita a Lubiana del presidente del Friuli Venezia Giulia Fedriga pareva confermare un clima positivo, e sarebbe un grave danno per tutti se le nostre Autorità non si preoccupassero di recuperare questa situazione. Di tutto abbiamo bisogno meno che di tornare ai tempi della Cortina di ferro".

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