(AdnKronos) - Tra gli sconfitti ci sono i 5 Stelle. "Alle politiche del 2018 il M5s era risultato la prima formazione politica in Sardegna, ottenendo il 42,5 dei consensi" mentre "nelle elezioni di domenica scorsa il candidato del M5s (Francesco Desogus) è risultato soltanto terzo (con l’11,2% dei voti) e la lista ad esso collegata si è fermata al 9,5% dei consensi". Un crollo di "quasi 33 punti percentuali" che, sottolinea il Cattaneo, va oltre la soglia "fisiologica" di un calo dovuto a un partito meno radicato sul territorio rispetto ai competitor. Si tratta "di un segnale critico che difficilmente più essere sottostimato". Ugualmente sconfitto è lo schieramento di centrosinistra che, "oltre a perdere la maggioranza in Consiglio regionale, arretra di 12 punti percentuali (dal 42,5% al 30,3%), passando in termini assoluti da 289.573 voti a 212.653 (-79.920)". E per quanto riguarda il Pd, "nel 2014 aveva ottenuto il 22,1% dei voti, mentre oggi si è fermato all’13,5%, con un calo di 8,6 punti che, in termini assoluti, equivale a 56mila voti". Tuttavia, "rispetto alla débâcle storica registrata alle politiche del 2018 il centrosinistra in Sardegna mostra alcuni segni di ripresa. Un anno fa l’alleanza di liste guidata dal Pd si era fermata al 17,7%, mentre nelle regionali di domenica scorsa il consenso per le liste di centrosinistra è arrivato al 30,2% dei voti, con un incremento di 12,5 punti percentuali. Da questo punto di vista, il risultato delle politiche del 2018 rappresentava il livello più basso dei consensi toccato dal centrosinistra, inferiore al 20%, ed era quindi probabile osservare una ripresa nelle competizioni locali", conclude il Cattaneo.