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Cina: Confapi Padova, la Via della Seta non è un pericolo ma un'opportunità

economia
AdnKronos
Padova, 22 mar. (AdnKronos) - "La Cina dovrà essere ancora più vicina. Un’apertura all’intensificazione del commercio con Pechino non soltanto è auspicabile, ma è una strada quasi obbligata se si considera che a “salvare” l’economia italiana in recessione, oggi ancor più di ieri, è l’export. E tuttavia serve attenzione: sì all’apertura, ma partendo dalla condivisione di regole precise e da un progetto definito. A oggi, invece, si sa ancora poco dei contorni del memorandum d’intesa tra Italia e Cina di prossima firma". È la posizione di Confapi Padova sulla questione della cosiddetta nuova Via della Seta, "attorno alla quale si gioca una partita globale in cui il Belpaese si trova a recitare un ruolo da potenziale protagonista e in cui il Veneto - e dunque anche Padova - può interpretare una parte rilevante", sottolinea Confapi."Oggi le aziende del territorio padovano esportano in Cina meno di quanto non esportino in Repubblica Ceca: parliamo di 189 milioni contro 210. Faccio questo confronto perché da solo rende l’idea di quanto ampi siano i margini di crescita nell’interscambio con Pechino - sottolinea Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova - Ritengo sia quantomeno miope opporsi aprioristicamente a un accordo commerciale, che sarebbe vantaggioso anche in chiave locale. La riserva che ho sentito più spesso in questi giorni riguarda i rischi che un’apertura alla concorrenza delle aziende cinesi comporta per le nostre imprese". "È un timore che chi tiene alto il vessillo del made in Italy non deve avere, proprio perché lo specifico del made in Italy è sempre stato e sempre più dovrà essere la produzione di qualità. Le nostre aziende agiscono già oggi su piani diversi rispetto a quelle cinesi. Se si è consapevoli di quanto si fa non si ha paura di aprirsi", assicura.

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