Vicenza, 8 apr. (AdnKronos) - "La Lega Nord non ha cancellato la parola Nord solo dal nome, ma anche dalla sua agenda. Mentre l'autonomia non arriva e opere come la TAV vengono messe in discussione, il Governo con il decreto 'salva Roma' interviene per pagare il debito di 12 miliardi di euro di Roma Capitale. Alla faccia del principio di responsabilità, dell'idea di autonomia e, soprattutto, alla faccia di tutti quei Comuni virtuosi che faticano e lavorano per far quadrare i conti e garantire servizi e opere ai cittadini". Achille Variati, candidato del Pd alle elezioni europee nella circoscrizione Nord Est, commenta il cosiddetto "decreto Salva-Roma" approvato dal Consiglio dei Ministri all'interno del Decreto Crescita. Con questa norma lo Stato si fa carico di ripianare gran parte del debito del Comune di Roma. "Nella mia esperienza da sindaco e presidente delle Province Italiane ho vissuto giorno dopo giorno la sfida di coniugare il rispetto dei vincoli di bilancio e la necessità di dare risposte ai cittadini, alle imprese, al territorio. Conosco quindi bene le difficoltà e i sacrifici che i Comuni e i loro amministratori si trovano ad affrontare - sottolinea Variati -. È prima di tutto nei loro confronti e nei confronti dei cittadini che il decreto Salva Roma è un affronto inaccettabile. Chi, in questi anni di vacche magre, ha saputo trovare finanziamenti, tagliare gli sprechi, risparmiare nella gestione della macchina comunale, ora deve farsi anche carico dei debiti di chi non è stato capace di fare altrettanto". "E, quando si dice 'oltre il danno la beffa', a fare questa porcheria è quella Lega che da sempre predica il federalismo e la maggiore autonomia dei territori, su cui abbiamo persino fatto un referendum. O meglio che lo predicava, perché la nuova Lega sovranista e nazionalista strizza l’occhio ad altri elettorati, a cui è disposta a sacrificare le legittime attese del Nord", conclude.