(AdnKronos) - Quanto alla viticoltura, primato dell’agricoltura veneta e fiore all’occhiello del ‘made in Italy’, l’assessore veneto ha costruito un’ampia convergenza tra Regioni per chiedere il riconoscimento, nei prossimi regolamenti che normano gli oltre 400 vini italiani a denominazione d’origine, della possibilità di utilizzare negli uvaggi quote percentuali provenienti da vitigni ibridi resistenti. “Il futuro della viticoltura sta nella competitività aziendale e nella sostenibilità ambientale – afferma l’assessore – Credo quindi che sia interesse di tutti, e non solo dei viticoltori, coniugare ottime rese con il rispetto dell’ambiente e della salute, abbattendo il più possibile il ricorso a fitofarmaci di origine chimica. Le sperimentazioni in atto nella diverse regioni, sotto la guida qualificata di ricercatori ed enotecnici, stanno offrendo risultati interessanti in termini di resistenza ai parassiti e alle patologie della vite, nonché di adattamento ai cambiamenti climatici. Ora il prossimo step dovrà essere quello di allineare il sistema delle regole per le DO alle innovazioni economiche e ambientali in atto nel mondo della viticoltura”.