Roma, 8 apr. (AdnKronos) - Da una parte, ci sono la flat tax e la sterilizzazione dell'Iva. Dall'altra, il pil, il deficit e il debito. Al centro del ring un documento da scrivere e varare entro il 10 aprile. A poche ore dal varo del Def da parte del Consiglio dei ministri, non ci sono certezze ne' sulle misure che conterrà ne' sui numeri. Gli incontri informali si susseguono in questi giorni ma il vertice 'ufficiale' atteso per oggi è stato cancellato; al momento sembra che la riunione domani, prima del Consiglio dei ministri. La crescita è il primo punto da definire, perché è su quella che gira tutto. E purtroppo sembra che, anche riuscendo a inserire gli effetti positivi dei due decreti legge appena varati (il dl crescita e il dl sblocca cantieri), sarà difficile per il governo arrivare anche solo a mezzo punto percentuale. Per Bruxelles la crescita potrebbe addirittura non arrivare allo 0,2%. Con un denominatore così modesto i numeratori (deficit e debito) diventano ancora di più, se possibile, dei sorvegliati speciali. Tra le diverse ipotesi che circolano, c'è anche quella che vorrebbe Tria impegnato in una riduzione simbolica del deficit strutturale, per dare un segnale d'impegno a Bruxelles. Sul debito pesa invece l'operazione di dismissione straordinaria che, secondo gli obiettivi dell'esecutivo, quest'anno dovrebbe far incassare 18 miliardi di euro. Si tratta di un punto percentuale di pil e, se l'obiettivo non venisse rispettato, sarebbe necessario rivedere le stime già nel 2019.