Roma, 7 apr. (AdnKronos) - Nel 2017 e nel 2018, con riferimento alla porzione di zona industriale in cui ricadono alcuni comuni della provincia di Taranto, "risultano rispettati i valori limite per PM10, PM2.5, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo, il valore obiettivo per il benzo(a)pirene, nichel, arsenico, cadmio, piombo". E' quanto emerge da una nota congiunta di Ispra e Arpa Puglia, diffondendo le informazioni ambientali elaborate e al momento disponibili, relative al quotidiano monitoraggio della qualità dell’aria nell’area urbana dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal e alle attività ispettive condotte presso l’impianto.Inoltre, si legge nella nota, "emerge una riduzione dei livelli di benzo(a)pirene nel quinquennio 2014 - 2018, durante il quale non si sono registrati superamenti dei valori limite per la protezione della salute umana per il PM10, per il PM2.5 e del valore obiettivo per il benzo(a)pirene. I livelli di benzo(a)pirene erano superiori al valore obiettivo fino al 2011 presso la stazione situata nel quartiere Tamburi (Taranto-Machiavelli) e significativamente maggiori rispetto ad altre tre stazioni della città (Taranto-Alto Adige, Taranto-Talsano e Taranto-Deledda). Successivamente c’è stata una riduzione dei livelli osservati presso la stazione Taranto-Machiavelli, le cui medie annuali negli ultimi sei anni sono oscillate tra 0,1 e 0,3 nanogrammi per metro cubo (ng/m³), al di sotto del valore obiettivo (1 ng/m³), diventando confrontabili con quelle rilevate nel resto del territorio".Gli unici superamenti, si sottolinea, "riguardano l’ozono. Nel triennio 2015-2017, nelle due centraline dove viene monitorato l’ozono, si sono registrati rispettivamente 16 (San Vito) e 31 (Talsano) giorni di superamento della soglia di 120 microgrammi per metro cubo (µg/m³) come media su tre anni (il valore obiettivo prevede che i giorni di superamento possano essere al massimo 25)".