
Milano, 11 dic. (Adnkronos) - “Il Sindaco, Giuseppe Sala, dovrebbe non lasciarsi trasportare dall’emotività di questi giorni e leggere con più attenzione la sentenza che scrisse Gerardo D’Ambrosio, il magistrato che intervenne in Questura nell’immediatezza dei fatti quel 15 dicembre 1969 e al quale venne affidata l’indagine sulla morte dell’anarchico e sulla strage di Piazza Fontana". Così l’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, commenta le scuse di Giuseppe Sala alla famiglia di Giuseppe Pinelli, morto pochi giorni dopo la strage di Piazza Fontana volando da una finestra della questura di Milano."L’ex magistrato e senatore della Repubblica del Partito Democratico, in un’intervista al Corriere della Sera del 18 dicembre 2006, ribadì che: 'Facemmo mille accertamenti, cercammo tutti i riscontri possibili ma gli indizi, che portavano all’omicidio volontario di Pinelli, vennero meno uno dopo l’altro: il punto di caduta che era vicino al muro, il ritardo dell’ambulanza che invece arrivò in pochi minuti, la puntura di un ago che era frutto di un’endovena fatta al pronto soccorso e non di una dose di scopolamina, il ‘siero della verità’, iniettata in questura come si era detto senza verificare". Secondo De Corato, "la verità processuale di chi scrisse la sentenza, un giudice senatore del partito democratico, è quella che dovrebbe prevalere. Quindi, come quest’ultimo dichiarò: 'invito tutti coloro che hanno ancora dei dubbi ad andarsi a rileggere gli atti giudiziari".
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