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Enna: Gdf scoprono danno erariale da 4,9 milioni euro per depuratore Dittaino, 11 segnalati

cronaca
AdnKronos
Palermo, 10 mar. (Adnkronos) - "Non sono bastati 15 milioni di euro e trent’anni di tempo per far funzionare i depuratori dell’area di sviluppo industriale di Dittaino (Enna)". E’ quanto emerso a conclusione di una indagine condotta dai Militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Enna – coordinati dalla locale Procura della Repubblica, con a capo Massimo Palmeri – riguardante la riconversione dell’impianto di depurazione già esistente presso il Consorzio Asi di Enna. Sono undici le persone segnalate tra cui tecnici e funzionari pubblici. Il progetto della ristrutturazione dell’impianto consortile, che doveva raccogliere e depurare sia i reflui provenienti dalla zona industriale di Dittaino (Reflui industriali) che i reflui provenienti dal Comune di Valguarnera (Reflui civili), era stato ammesso ai finanziamenti del Programma Operativo del “Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale – Fondi strutturali relativi alla programmazione 2007 – 2013”."I lavori di riconversione e ripristino dell’impianto esistente, iniziati il 18.03.2009, dovevano concludersi in 242 giorni consecutivi, risultavano caratterizzati, fin dalle primissime fasi, da notevoli carenze progettuali, superficialità istruttoria e modalità d’intervento scarsamente efficaci - spiegano le Fiamme gialle -A causa di una serie di motivazioni (tra le quali, la mancanza di autorizzazioni, multiple perizie di varianti, sospensioni di varia natura) i lavori si protraevano sino al 9 novembre 2012 e le opere venivano collaudate, con esito positivo, solo in data 21 settembre 2013, nonostante gli impianti risultavano non funzionanti e inefficienti, per mancanza di canali di adduzione dei reflui all’impianto di depurazione". "Appare singolare la circostanza per cui, il progetto, concepito per l’“avvio degli impianti consortili di depurazione mediante la riconversione dell’impianto esistente e la costruzione dei collettori fognari”, a distanza di “sette anni dal collaudo finale” non sia mai entrato in funzione; stessa sorte era toccata anche ai due impianti preesistenti, realizzati e collaudati negli anni ottanta e mai messi in funzione. Neanche l’avvenuta “riconversione”, con una ulteriore spesa dell’importo pari a circa 5 mln di euro, è riuscita, sinora, a consentire l’avvio dell’impianto consortile".

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