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Coronavirus: sindaco Messin, 'Servono regole diverse tra Nord e Sud, Conte non decide'

cronaca
AdnKronos
Palermo, 28 apr. (Adnkronos) - “Conte ha deciso di non decidere e Musumeci lo sta permettendo. Farò valere a Roma i diritti della nostra economia, non siamo carne di porco. Pretendo restrizioni differenziate per regioni”. E' la denuncia del sindaco di Messina Cateno De Luca. "Il nuovo provvedimento governativo ha fatto scalpore perché è figlio del vorrei ma non posso, grazie a una decisione non presa - spiega De Luca - Proprio in relazione a questo, noi del comune di Messina abbiamo invece deciso di decidere, perché non è pensabile continuare così, senza coraggio e senza tenere conto delle necessità oggettive riguardo agli elementi che consentono un’apertura seppure in libertà vigilata. A Conte dico che non ci stiamo. Non accetto il Dpcm entrato in vigore con queste scadenze scriteriate. Certo, non basta dire non sono d’accordo". "Bisogna anche motivare il perché. Cosa farei io se fossi nei panni del presidente Giuseppe Conte alla luce di quello che si è verificato in Italia? Parto dalle precondizioni per ripartire, ovvero prendere atto della diffusione epidemiologica su tutto il territorio nazionale – il 70% è concentrato su quattro regioni del Nord - dice - C’è una chiara distinzione territoriale che deve essere presa in considerazione. Quindi, alla luce di ciò, occorrono norme restrittive al centro-nord (in particolare Lombardia e Piemonte) e più flessibili per le regioni del sud, in cui il contagio è sotto la media nazionale, stabilendo comunque il criterio di libertà vigilata”.“In seguito – continua il primo cittadino – darei mandato a ogni regione e comune di definire il dettaglio amministrativo di tali norme generali, stabilendo a monte i principi dispositivi, fermo restando che le macro aree sono definite. Altro punto che toccherei è la data di ripartenza. Darei una data certa agli italiani, affinché tutte le attività commerciali seguano dei protocolli di adeguamenti strutturali propedeutici alla riapertura. Andiamo nel dettaglio. Per le zone del centro-nord c’è da fare un chiarimento. Lì il sistema imprenditoriale ha continuato a lavorare in deroga, al contrario del meridione in cui tutte le attività principali si sono fermate. Il meridione e la Sicilia, fatta di Pmi hanno chiuso perché non avevano la possibilità di lavorare in deroga. Ecco perché parlo di chiarezza nello stabilire le condizioni: questo è mancato nel nuovo dpcm. Se infatti fossi io il Presidente del Consiglio autorizzerei i Sindaci a fare accordi con i commercianti affinché non solo sia dato gratuitamente il suolo pubblico ma consentirei anche l’istallazione di bagni chimici uomo/donna in modo tale che si possano garantire le condizioni igienico-sanitarie, in deroga alle norme previste dai regolamenti. Darei quindi questo potere ai sindaci, non per 15 giorni, ma per un arco temporale ben preciso e più dilatato: sino al 31 ottobre”.

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