
Palermo, 28 apr. (Adnkronos) - "Siamo fortemente preoccupati per quello che accadrà nel settore turistico, alberghiero, della ristorazione e dell’intrattenimento a Catania e provincia, con l’avvio delle fasi di riapertura delle attività". Ad esprimere "il sentimento di inquietudine" è la Ugl etnea, che ha stimato una perdita di oltre 5 mila posti di lavoro nel giro di pochi mesi. “La graduale riapertura di tante attività (speriamo siano in grado di poter riaprire tutte), sarà una grande incognita soprattutto in termini di erogazione dei servizi. Un fattore legato alle esigenze di mantenimento dei livelli di sicurezza prima di tutto, ma anche dalla quantità di clientela che dopo la paura e la quarantena deciderà di tornare abitualmente a frequentare gli spazi pubblici in genere – dicono il segretario territoriale Giovanni Musumeci e il segretario della federazione provinciale Ugl terziario Carmelo Catalano. Senza contare le forti limitazioni che potranno essere applicate ai luoghi di aggregazione, nonché al probabile prolungamento dello stop per le attività connesse all’intrattenimento ed agli eventi. Senza contare che, in molti casi, i soli costi di apertura potrebbero essere di gran lunga superiore ai ricavi che si andrebbero a generare a causa degli accessi alle strutture fortemente abbattuti. Questo andrebbe di certo ad implicare un drastico taglio al personale necessario, come ad esempio meno camerieri nei ristoranti o unità lavorative ridotte nei bar, negli stabilimenti balneari o negli hotel. A Catania c’è un popolo che vive di questo, tutto l’anno o nella stagione estiva, che oggi rischia seriamente di rimanere a casa. Sempre che non ci siano anche imprenditori disposti a fare il grande passo di mollare tutto anticipatamente.”
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