Coronavirus: Aifa, 7.337 reazioni avverse a vaccini, 92,4% non gravi

'13 decessi non risultati poi correlati alla vaccinazione'

salute
AdnKronos
Roma, 4 feb. (Adnkronos Salute) - "Sono arrivate 7.337 segnalazioni su un totale di 1.564.090 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 469 ogni 100mila dosi), di cui il 92,4% sono riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia-stanchezza, dolori muscolari. Con Comirnaty sono state osservate anche cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto mentre con il vaccino Moderna, nausea e dolori addominali". E' quanto rileva il primo rapporto Aifa sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19. Le segnalazioni riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Comirnaty (Pfizer/BionTech) (99%), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%)."Nel periodo - prosegue l'Aifa - sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione che, nelle segnalazioni più dettagliate e complete di dati, non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona vaccinata". I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 gennaio 2021 per i vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso: Comirnaty di Pfizer/BioNTech e Moderna. "Meno frequenti sono le altre reazioni locali e i dolori articolari diffusi. Come atteso, la febbre è stata segnalata con maggior frequenza dopo la seconda dose rispetto alla prima", precisa il report. "Del 7,6% di segnalazioni classificate come 'gravi', per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con i vaccini, tre su quattro non hanno richiesto intervento specifico in ambito ospedaliero", avverte l'Aifa. "Le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti confermano quindi un buon profilo di sicurezza di questi due vaccini a mRna. L’ampio numero di segnalazioni non implica che siano emerse criticità inattese, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza", conclude l'agenzia.

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