(Adnkronos) - Con la medesima ordinanza di rimessione la Corte di cassazione ha sollevato anche questioni di legittimità costituzionale dell’art. 187-sexies del decreto legislativo n. 58 del 1998. La Corte costituzionale con riguardo a tali questioni si è pronunciata con sentenza n. 112 del 2019. Ufficio ruolo della Corte costituzionale. L’imposizione, in capo all’incolpato, del dovere di collaborare con la Consob , contrasterebbe, inoltre, secondo la tesi del rimettente, con il principio della parità delle parti sancito dall’art. 111 della Costituzione. La Corte di cassazione denuncia, poi, la violazione dell’art. 117 della Costituzione, in relazione all’art. 6 della Cedu, poiché il predetto dovere di cooperazione con la Consob sarebbe contrario al diritto a non contribuire alla propria incriminazione, il quale, evidenzia il rimettente, costituisce, al pari del diritto di mantenere il silenzio, norma internazionale generalmente riconosciuta che si pone al cuore della nozione di processo equo consacrato dall’art. 6, paragrafo 1, della Cedu, secondo la giurisprudenza della Corte Edu. Un ulteriore profilo di contrasto con l’art. 117 della Costituzione sarebbe ravvisabile, secondo la Corte di cassazione, in relazione all’art. 14, comma 3, lettera g), del Patto internazionale sui diritti civili e politici adottato a New York il 16 dicembre 1966, che riconosce il diritto di ogni accusato di un reato a non essere costretto a deporre contro se stesso o a confessarsi colpevole, diritto che deve essere interpretato estensivamente, quale espressione di un diritto dell'accusato di non collaborare con l'autorità inquirente.