
Roma, 26 apr. (Adnkronos) - “Non si può mangiare fuori, fa ancora freddo e se devono fare la pipì devo mandarli dietro al cespuglio dato che dentro al ristorante non possono entrare?”. Estremizza, Gianfranco Vissani, parlando con l’Adnkronos della riapertura dei ristoranti, da oggi consentita solamente all’esterno. Ma di una cosa è certo, lo chef che gestisce, a Baschi, in Umbria, ‘Casa Vissani’: “Si sono dimenticati di un po’ di cose, cose pratiche – sottolinea – Non si capisce inoltre la logica: perché ad esempio fuori dai bar si può stare solo in quattro a bere il caffè? Perché non pensano ad aiutare con sostegni veri i ristoranti? Perché non si pensa anche alla filiera? Ci sono produttori di vino che non vendono più una bottiglia e altri che si salvano per un pelo, soltanto perché esportano all’estero”. Allargando il discorso, Vissani parla di alcuni anziani ultranovantenni che “ancora devono ricevere il vaccino, mentre altri devono percorrere 50 chilometri per raggiungere un centro vaccinale disponibile: Non mi sembra una cosa normale, anche questo è incomprensibile”, commenta lo chef, elogiando il premier Draghi “quando risponde al turco Erdogan, ma poi bisognerebbe essere più pratici e dare regole precise nella ricezione. Da parte mia - dichiara - non so bene cosa fare e per ora preferisco aspettare e osservare prima di riaprire. Non voglio fare il clandestino, ma lavorare in sicurezza, sia per i miei dipendenti che per la clientela”. Lo chef è critico anche con l’Europa: “La sua politica economica nella situazione in cui ci troviamo è un fallimento - conclude – Avrebbero dovuto accantonare il debito pubblico e stampare denaro, così come hanno fatto in America, dove con Trump hanno tirato fuori tre miliardi di dollari e con Biden già due”.
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