
Berlino, 5 mag. - (Adnkronos) - La regista tedesca Nina Gladitz, autrice di documentari storici e sociali di denuncia, finita anche in tribunale per le sue ricerche che hanno portato alla luce il passato nazista della regista Leni Riefenstahl (1902-2003), è morta all'età di 75 anni a Schwäbisch Gmünd nell'Osten Baden-Württembergs, nella Germania sud-occidentale. Attivista antinucleare, Gladitz nel 1975 si trasferì con i manifestanti a Wyhl am Kaiserstuhl per protestare contro la costruzione della prevista centrale nucleare. Il suo documentario "Meglio essere attivi oggi che radioattivo domani" (1976) suscitò clamore ed ebbe effetto: la centrale nucleare non è mai stata completata. La filmmaker ha girato in seguito anche il docu-film "Perlasca" (1993), il primo dedicato alla figura del commerciante italiano Giorgio Perlasca che nell'inverno del 1944, fingendosi console generale spagnolo, salvò la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi, strappandoli alla deportazione nazista e alla Shoah.Nina Gladitz ha raggiunto una certa fama nel 1982 con il documentario "Zeit des Schweigens und der Dunkelheit" ("Tempo del silenzio e della tenebra"), proiettato in anteprima al festival di Salisburgo: rivelò che il film "Bassopiano" ("Tiefland" in tedesco, girato dal 1940 al 1944, Riefenstahl - la regista amata da Adolf Hitler per "Trionfo della volontà" e "Olympia" - aveva usato circa 60 sinti e rom di un campo di concentramento come comparse. Gladitz venne citata in giudizio dalla Riefenstahl per diffamazione e la causa in seguito archiviata dopo un processo durato quattro anni.
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