Palermo, 31 mag. (Adnkronos) - "Nella sentenza di appello dell'abbreviato Mannino" nell'ambito del processo stralcio sulla trattativa tra Stato e mafia, in abbreviato, "sono espresse valutazioni illogiche rispetto a un elemento di prova estremamente delicato che non meritava di essere così palesemente travisato". Lo ha detto il sostituto procuratore generale di Palermo, Giuseppe Fici, proseguendo la requisitoria del processo d'appello trattativa Stato e mafia. L'ex ministro è stato assolto definitivamente nei tre gradi di giudizio. La Procura generale ha depositato oggi una lunga memoria in cui parla di "manifesta illogicità delle motivazioni della sentenza" Mannino. In particolare, il pg fa riferimento "a uno dei passaggi più delicati della drammatica testimonianza di Agnese Piraino, vedova di Paolo Borsellino, che ha riferito angosciose confidenze del marito Paolo Borsellino nei giorni che precedettero la sua morte". E cita alcuni passaggi della Procura generale alla Corte d'appello in corso di requisitoria "e anche nella memoria depositata all'esito della discussione". Secondo l'accusa Mannino "si rivolse" al generale Antonio Subranni, oggi imputato del processo con il generale Mario Mori, "non per una protezione ordinaria, quanto piuttosto per cercare un canale di dialogo con i vertici corleonesi di Cosa nostra".