Palermo, 31 mag. (Adnkronos) - "Viene scambiato quello che è un diritto dovere di informare per un'interferenza. Report ha più volte chiesto, senza esito, al generale Mori e ai suoi legali di fornire la loro versione sui fatti". Così Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, all'Adnkronos, replicando alla difesa del generale Mario Mori e del colonnello Giuseppe De Donno, secondo cui la trasmissione interferirebbe sul processo "condizionando l'opinione pubblica"."C'è da più parti la volontà di non parlare di fatti che hanno riguardato la storia del nostro Paese, e sui quali, al di là delle singole posizioni, si è lontani dalla verità - dice Ranucci - Con tutto il rispetto delle posizioni, ci viene attribuita una capacità di influenzare giudici indipendenti che non corrisponde alla realtà. Se non si dovesse parlare di fatti riguardanti i processi in corso, vista la durata media dei processi, il diritto dei cittadini di essere informati verrebbe meno per decenni. C'è da sempre una verità dei fatti e giornalistica e una verità giudiziaria: la maturità di tutti è nel saperle distinguere".