
Roma, 10 set. (Adnkronos) - Fino a un anno e mezzo fa la crisi del trasporto aereo innescata dagli attacchi terroristici dell'11 settembre del 2001 era considerata la peggiore della storia dell'aviazione. Una crisi senza precedenti, si sottolineava nelle cronache di 20 anni fa, peggiore addirittura di quella scatenata dalla prima guerra del Golfo. Impensabile e inimmaginabile, allora, che potesse abbattersi uno tsunami ancora più violento, come poi è avvenuto a partire dai primi mesi del 2020 con la pandemia da coronavirus. La cosa certa, comunque, è che il trasporto aereo, che già non godeva di buona salute, è stato il settore che più di tutti gli altri ha subito un tracollo dopo gli eventi dell'11 settembre. Già sofferente e vulnerabile ancor prima di quella tragica data, gli attacchi alle Twin Tower gli hanno inferto un colpo letale per tutto quello che ne è conseguito: crollo del traffico passeggeri, conti in profondo rosso, tagli agli organici, ristrutturazioni, fallimenti di aviolinee soprattutto negli Usa. Ma l'11 settembre ha cambiato il modo di volare: con l'aereo che diventava un'arma nelle mani dei terroristi, si apriva l'enorme problema, sul fronte della security, delle misure prevenzione: dalle porte delle cabine di pilotaggio a bordo ai controlli rafforzati in aeroporto, al divieto di portare liquidi a bordo. Insomma, volare da allora è diventato più complicato. Secondo il consuntivo della Iata, l'associazione internazionale del trasporto aereo, nel 2001 le perdite finanziarie sono stare pari a 12 miliardi di dollari, contro 1-2,5 miliardi previsti prima degli attentati di settembre. E' Oltreoceano che la crisi ha mietuto le sue vittime più illustri. Anche prima dell'11 settembre, le aviolinee statunitensi già subivano i contraccolpi del rallentamento dell'economia americana e presentavano bilanci in sofferenza. Ma, il crollo del traffico seguito agli attacchi terroristici ha determinato perdite record: nonostante i massicci aiuti erogati dall'amministrazione Bush, nel 2001, le compagnie americane hanno consuntivato passivi da 11 miliardi di dollari e nell'ultimo trimestre il 'rosso' è ammontato a 1,4 miliardi di dollari. Inoltre, hanno perso oltre l'11,2% di passeggeri. Le aviolinee hanno tentato di reagire imponendo terapie da 'lacrime e sangue' per arginare gli effetti devastanti della paura di volare degli americani. Tentativi che non sono riusciti a evitare la bancarotta di compagnie come la Midway Airlines e la Vanguard.
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