(Adnkronos) - (Adnkronos) - Anche i calcoli di Roberto D'Alimonte, con la revisione dei rapporti di forza in Parlamento sino ad ora dati per scontati a favore del centrodestra, avrebbe gettato una luce diversa sui ragionamenti di Letta, Conte e Speranza. Sin qui, il fronte progressista non mostra alcuna incertezza. L'Odg dell'incontro di stamattina, però, presentava anche altri temi. Per esempio sarebbe stata messa sul tavolo "una opzione per ogni possibilità" per le prime votazioni, come confermano fonti parlamentari. Questo nel caso in cui il centrodestra decidesse di andare comunque su un nome di parte fino a quota 505 di quorum. Diverse le possibili opzioni in campo. "Non presentarsi in aula alle prime tre votazioni" è una delle possibilità trapelata da fonti 5stelle. Ma sia tra i grillini che nel Pd le idee sono diverse. "Meglio scheda bianca, che tra l'altro 'pesa' di meno perché è complicato attribuirle. Mentre tutti gli occhi sarebbero dall'altra parte, per contare i voti persi da Berlusconi...", è la valutazioni di un deputato dem in un capannello in Transatlantico. Un altro fronte preferirebbe l'indicazioni di un nome. Quello di Liliana Segre era emerso in precedenza. La tattica parlamentare, che procede specularmente alle scelte del centrodestra, andrà comunque messa a punto strada facendo. Non è escluso che i leader possano rivedersi e, in ogni caso, i contatti restano strettissimi. Anche perché se il "dialogo" auspicato portasse i suoi frutti, il quadro cambierebbe velocemente. E su questo la discussione è aperta, a partire da un punto chiave: il futuro del premier. "La protezione di Draghi deve essere l’obiettivo di tutte le forze politiche", ha sottolineato Letta. In casa 5stelle, poi, il nome di Draghi continua ad accendere il dibattito. A fronte di indiscrezioni che parlavano di una posizione meno intransigente di Conte, fonti M5s hanno chiarito: "Nel vertice non si sono fatti nomi" e la linea è "per la continuità dell'attuale governo".