
(Adnkronos) - Ma Sabatini, nel suo libro, torna anche sul caso dei voti 'silenziati' per le trenta persone che avrebbero dovuto parlare agli Stati generali del Movimento, evento che definisce "un grande bluff". Quei voti non vennero mai resi noti, in barba alla trasparenza che un tempo veniva sbandierato come uno dei tratti distintivi del M5S. Una vicenda che finì sui principali organi di stampa, con rumors di una decisione presa dai vertici per l'altissimo numero di voti incassati da Dibba. In 'Lady Rousseau' viene svelata da 'distanza', mai resa nota, tra le preferenze messe a degno dall'ex volto storico del M5S e Luigi Di Maio."I dati di quest’ultima votazione avrebbero mostrato a tutti l’enorme consenso degli iscritti verso Alessandro Di Battista - scrive infatti Sabatini - che sarebbe arrivato primo con il triplo dei voti rispetto all’uscente capo politico Luigi Di Maio ottenendo un numero di preferenze pari quasi al 40% del totale. Ancora una volta chi deteneva in modo illegittimo il potere avrebbe deciso di utilizzarlo in modo scorretto".
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