
(Adnkronos) - Il 16 agosto 2019 "Russo riferiva con compiacimento ai familiari di essere stato impegnato in una azione militare, nel corso della quale era stato impiegato, tra l'altro, un mitragliatore kalashnikov". Il 16 novembre 2019, conversando con la sorella e con il fidanzato di lei, il mercenario diceva di "volersi fare un tatuaggio con l'effige della propria milizia". Ecco la conversazione intercettata: "...Metà teschio... metà maschera a gas... con il filo spinato attorno". Secondo il gip di Messina, come si legge nella misura cautelare, Russo aveva postato sul suo profilo social altre foto "mentre imbracciava un fucile mitragliatore, tipo kalashnikov, in dotazione all'Esercito russo, accanto a una mina antiuomo. In altre immagini era anche ripresa una base militare con la scritta 'Per Putin' e in cirillico". Inoltre "dall'acquisizione di alcuni filmati presso la Rai, in occasione di una puntata del programma 'Speciale Nemo' mandato in onda il 18 giugno 2018 sul conflitto in Ucraina, veniva ripreso un uomo con le fattezze di Russo". E che si trattasse di lui "si aveva la conferma da una chat su Facebook in cui lo stesso Russo riferiva a un amico di essere stato ripreso nel corso di una trasmissione televisiva sebbene si fosse rifiutato di rilasciare una intervista". Ecco come nasce l'idenitificazione del mercenario di Messina
Leggi anche