
(Adnkronos) - "Però, sicuramente, io penso - dice Russo nelle intercettazioni . il 23 febbraio, dato che da noi è festa, ce la faranno pagare, sicuramente". I dialoghi intercettati dal Ros dei Carabinieri mostrano anche alcuni momenti di cinismo dell'uomo. "In occasione dell'assenza di un superiore - scrive il giudice - insieme ai suoi commilitoni, aveva obbligato, sotto minaccia delle armi, un anziano alcolizzato e ammalato a uscire di notte al freddo per comprare loro della vodka. Una volta resisi conto del suo stato di salute precario, avevano abbandonato l'uomo per strada, nel gelo". "Russo non esitava a descrivere - rimprovera il giudice - tali vicende agghiaccianti come momenti 'belli', incontrando almeno in questa occasione l'obiezione della sorella".Lo stesso mercenario, come risulta dalle carte, avrebbe espresso la volontà di spostarsi ed "effettuare la medesima attività in Siria perché lì gli stipendi erano più alti". In un'altra conversazione, del 19 febbraio 2020, il giovane parlando ancora con la sorella racconta: "Cose che volavano... erano proiettili, bombe che volavano... minchia, ero... e niente poi siamo andati in trincea, siamo andati lì e abbiamo sparato nelle posizioni ucraine e le abbiamo distrutte noi. Comunque tutti hanno sparato, tutte le linee della guerra del territorio del Donbass".Il mercenario, nelle intercettazioni, rivela il proprio "compiacimento - come scrive anche il giudice - per la propria attività svolta" in Donbass,
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