Milano, 6 apr. (Adnkronos) - Il 50% degli imprenditori è laureato e il 45% ha un diploma di scuola superiore. Quasi tutti, il 90%, pensano però che dovrebbe esserci più sinergia tra il mondo accademico e quello del lavoro e che è necessario un percorso che avvicini la domanda degli imprenditori alle competenze che vengono apprese dagli studenti. Questi in sintesi i dati più significativi dell’Osservatorio sulle Nuove Generazioni prodotto da OneDay Group e Confcommercio con il sostegno di Meta e diffuso oggi a Milano nel corso di un convegno dei Giovani di Confcommercio per fare il punto sui percorsi formativi. Il sondaggio ha coinvolto quasi 1.000 persone tra i 18 e i 42 anni, l’Osservatorio racconta il punto di vista di studenti, giovani lavoratori e imprenditori.Che fare per colmare questo divario che emerge dal sondaggio? Potenziare gli Its, scuole di specializzazione tecnologica post diploma, per la formazione di figure tecniche altamente specializzate, ritenuti dall’80% degli imprenditori funzionali per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il 43% degli intervistati ritiene che le skills più utili nel mondo del lavoro non si ottengono più solo sui banchi, ma con un approccio pratico a base di esperienza sul campo. Più del 60% di rispondenti, tra imprenditori e non imprenditori, ritiene che hard skills e soft skills abbiano pari importanza. Per sviluppare le soft skills è necessario essere curiosi, vivere ambienti di confronto e mettersi in gioco, ecco perché più del 95% dei rispondenti ritiene che la formazione assume un ruolo significativo e totalizzante nel percorso di crescita se vissuto in presenza. . “Al giorno d’oggi -dice Andrea Colzani, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio- la formazione per essere vincente deve avere due caratteristiche salienti. Da un lato, va considerata un percorso che non finisce mai e, dall’altra parte, la formazione delle competenze è una strada che impresa e scuola devono percorrere insieme. Formarsi infatti implica la capacità di mettersi in gioco e in discussione, un processo che dura tutta la vita, anche perché non si può smettere di imparare per stare al passo con il mercato, soprattutto quando si intraprende la sfida del fare impresa. L’impresa, appunto: perché il collegamento tra mondo della formazione e mondo del lavoro non è una linea progressiva, dove prima viene uno o poi l’altro, ma è un dialogo che va continuamente rinnovato e, in Italia, deve trovare nuovi linguaggi, a partire da quello degli Its”.Per Paolo De Nadai Fondatore di ScuolaZoo, WeRoad e Presidente OneDay: “Essere imprenditori oggi significa anche essere resilienti verso l’evoluzione continua dei nostri tempi: la pandemia ci ha insegnato che ci vuole velocità d’azione e che bisogna essere sempre pronti a reinventarsi di fronte alle difficoltà. Abbiamo la responsabilità di essere i protagonisti di una ripartenza che metta al centro la formazione delle nuove leve per costruire un futuro migliore. In OneDay formiamo ogni giorno giovani talenti e ogni persona viene considerata nel suo insieme, perché la crescita non riguarda solo le capacità professionali ma anche l’aspetto umano. Mettere le persone al centro significa investire in formazione interna, incoraggiare le aspirazioni e coltivare l’ambizione dentro ognuno di noi. Essere imprenditori di sé stessi a beneficio della propria carriera e della crescita dell'azienda”. Angelo Mazzetti, Head of Public Policy - Italy and Greece di Meta ritiene che “la formazione rappresenta un momento fondamentale nella costruzione dell’identità e della professionalità degli imprenditori di oggi e di domani. E bisogna considerarla come un processo continuo, se si vuole stare al passo con un mondo in perenne evoluzione. Sappiamo quanto sia complesso fare impresa - specie alla luce di quanto abbiamo vissuto negli ultimi due anni - ed è per questo che da tempo ci impegniamo ad accompagnare le aziende italiane nel percorso verso la trasformazione digitale, mettendo a disposizione i nostri strumenti e le nostre risorse. Siamo, quindi, felici di supportare l’Osservatorio sulle Nuove Generazioni, prodotto da Confcommercio e OneDay Group, poiché siamo convinti possa stimolare in maniera virtuosa il dibattito sul futuro dell’imprenditoria in Italia e, in particolare, sull'importanza del binomio tra formazione e mondo del lavoro”.