Roma, 6 apr. (Adnkronos) - L'università nazionale di Karazin è stata completamente distrutta a Kharkiv dagli attacchi aerei dell'esercito russo in un ennesimo atto di aggressione ad un bene appartenente a tutta l'umanità in violazione delle convenzioni internazionali. "E' un atto che simboleggia il Grande Male della cultura russa, che tutto il mondo civile deve combattere". Così all'Adnkronos Volodymyr Bugrov, rettore dell'Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, uno dei più grandi atenei dell'Ucraina, accorso in soccorso dell'università di Karazin e altri atenei, come annuncia: "Stiamo trasferendo fondi alla Fondazione della ricostruzione, abbiamo espresso la nostra disponibilità ad accogliere studenti e professori. Ora vogliamo proporre una raccolta dei libri per le biblioteche di tutte le università distrutte, inclusa quella di Karazin a Kharkiv" ."L’Unione dei rettori delle università ucraine - prosegue Bugrov - si è appellata a singole università e istituzioni, alle agenzie di rating e case editrici scientifiche per condannare la guerra e per l’introduzione di sanzioni nei confronti delle università e delle istituzioni russe d’istruzione e scienza. Abbiamo ricevuto riscontro dai nostri colleghi da tutto il mondo. L'attacco agli atenei è una tragedia ed un crimine". E' paradossale che ne "siano colpevoli proprio i russi che nonostante la loro storia li abbia opposti ai nazisti adesso, come fecero quelli, bruciano scuole, università, libri, biblioteche, distruggendo qualsiasi luogo in cui si concentra la cultura", commenta. Qual'è il bilancio delle vittime tra professori e studenti universitari e di chi si è arruolato per difendere il Paese? "Il ministero dell’istruzione dell’Ucraina raccoglie i dati in merito ai danni e distruzioni delle sedi - risponde - Ma la guerra continua ad ampliare questa lista di giorno in giorno. Per quanto riguarda coloro che sono andati a combattere e le vittime, ogni Ateneo ha i suoi necrologi ed elenchi di nomi di professori e allievi arruolati. Gloria a tutti coloro che sono morti combattendo e a tutte le vittime innocenti".(di Roberta Lanzara)