Milano, 6 apr. (Adnkronos Salute/Xinhua) - Il 2 gennaio 2022 Israele iniziava a somministrare agli over 60 una quarta dose di vaccino anti-Covid (quello a mRna di Pfizer/BioNTech BNT162b2). Sull'onda di questa campagna, un team di ricercatori ha prodotto un nuovo studio, appena pubblicato sul 'New England Journal of Medicine', che aggiunge informazioni sul valore di un secondo booster, tra l'altro con dati relativi all'era della variante Omicron. L'opportunità di un nuovo richiamo è un tema sul quale il dibattito è aperto e, in particolare in Europa, c'è attesa per un parere delle principali autorità (Ema ed Ecdc) che dovrebbe arrivare a brevissimo. Il lavoro condotto da ministero della Salute israeliano, tre importanti università del Paese e Sheba Medical Center, il più grande ospedale di Israele, rileva che una quarta dose di vaccino anti-Covid triplica la protezione contro malattia grave nelle persone di età pari o superiore a 60 anni, rispetto a una protezione a tre dosi, secondo quanto affermato dal ministero che ha illustrato alcuni dei risultati. Quanto alla durata della protezione, quella contro l'infezione è apparsa di breve durata, mentre la protezione contro le malattie gravi non è diminuita durante il periodo di studio. Utilizzando il database del ministero, i ricercatori hanno estratto i dati su oltre 1,2 milioni di persone di età pari o superiore a 60 anni e ammissibili a una quarta dose. Il periodo considerato è quello in cui la variante Omicron di Sars-CoV-2 era predominante, tra il 10 gennaio e il 2 marzo 2022. Se il tasso di malattia grave era tre volte inferiore tra i vaccinati con quarta dose, e la protezione non è diminuita durante il periodo di 8 settimane dello studio, diverso è il discorso per l'infezione: il tasso di casi verificati tra i vaccinati con quarta dose era due volte più basso del gruppo con tre dosi, ma la protezione contro il contagio confermato è sembrata diminuire, suggerendo una breve durata, secondo lo studio.