Milano, 24 ago. (Adnkronos) - Commenti con minacce sotto gli articoli online che riportano la notizia dello stupro di Piacenza, ma anche chi si prende la briga di cercare il suo indirizzo e spedirle una mail per dirle di vergognarsi. Nadia Fiorani, difensore del 27enne accusato di violenza sessuale nei confronti di una 55enne di origine ucraina, è sul banco degli imputati, bersaglio dei leoni da tastiera. "Le vicende giudiziarie che riguardano le violenze sessuali sono complesse di per sé per i valori che entrano in gioco, ma in questo caso - spiega all'Adnkronos - si intrecciano con la campagna elettorale e si pone l'accento sulla nazionalità delle persone coinvolte, entrambi stranieri ma da un lato una vittima che arriva dall'Ucraina, terra martoriata dalla guerra, e dall'altro un indagato in bilico tra l'essere regolare o irregolare in Italia". Un episodio che è diventato anche terreno di scontro politico - dopo che il video dello stupro è stato mostrato dalla leder di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - circostanza che ha alzato l'attenzione sulla vicenda. "Ricevo insulti e minacce per il mio ruolo di difensore, sono un avvocato d'ufficio, io ho scelto questo mestiere. Lo stupro è un reato odioso, ma il mio compito è di essere garante del corretto svolgimento del processo, dire al mio assistito quali sono i suoi diritti e le prove contro, difenderlo senza offendere la vittima" conclude Nadia Fiorani.