Roma, 18 gen. (Adnkronos) - “Il Comitato costituente non è stato fatto per negare le ragioni originarie del Partito democratico. Non era questa l’intenzione, si è fatta invece al suo interno una vera discussione produttiva tra persone con storie diverse, con l’aiuto di intellettuali di vario orientamento”. Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio dem, Marina Sereni, membro del comitato costituente Pd. “Il Comitato - continua Sereni - produrrà un testo per l’Assemblea Nazionale di sabato, che dirà ai nostri elettori attuali e a quelli potenziali che abbiamo capito il messaggio: dobbiamo avere un’identità più netta e più nitida fondata sulla lotta alle diseguaglianze, la sostenibilità sociale e il rendere effettiva la democrazia, che per noi è lo strumento con cui si attua l’uguaglianza sostanziale. Naturalmente il processo costituente non si esaurisce con questo ma occorre portare la discussione sul territorio dopo il congresso". "I circoli - ha spiegato Sereni nel corso del filo diretto con gli ascoltatori- possono diventare dei luoghi di solidarietà verso le fasce più deboli sul territorio, penso al rapporto con le famiglie disagiate, ai problemi della scuola per i ragazzi, all’alfabetizzazione informatica degli adulti"."Chiunque vincerà il Congresso -prosegue Sereni- deve impegnarsi nell’investire sui circoli. Nel documento che discuteremo sabato in Assemblea uno dei maggiori temi è proprio la democrazia partecipativa. Non basta votare, bisogna dare strumenti di partecipazione. Se questo vale per le istituzioni, vale ancor più per i partiti. Tenendo presente che per i più giovani e per chi si impegna nei movimenti e nella solidarietà la partecipazione si muove attraverso il digitale e l’uso delle nuove tecnologie". "Abbiamo sperimentato quanto la rete possa disinformare, ora dobbiamo renderla il luogo per la formazione di una nuova classe dirigente. L’età media nei circoli è alta. Al contrario, quando si costruiscono le piattaforme online i giovani rispondono meglio. Un partito moderno che voglia scommettere sulla partecipazione e sul territorio deve fare un investimento sui circoli e non ragionare come partito degli eletti piuttosto che delle persone”.