Bruxelles, 20 feb. - (Adnkronos) - Dopo il crollo 'pandemico' registrato nel 2020, nel 2021 tutte le regioni dell'Unione Europea hanno registrato una crescita del Pil reale, con rimbalzi fino al +16,7% in quella greca di Notio Aigaio. Uniche eccezioni il Brabante vallone in Belgio (-2,4%), Mayotte in Francia (-0,7%; Francia) e il Tirolo in Austria (-0,2%). Lo comunica Eurostat che evidenzia per il nostro paese il record di ripresa alla Lombardia (+7,8% di Pil rispetto al 2020) mentre il record negativo è del Molise con 'appena' +4,2%. A livello europeo dopo Notio Aigaio, le regioni con la maggiore crescita del PIL sono state l'Irlanda meridionale (+16,3%) e Jadranska Hrvatska in Croazia (+16,0%).Se invece si attua un confronto sui livelli pre-pandemici del 2019, è l'Irlanda a far registrare la crescita più forte del PIL reale: sono in Eire, infatti, le tre regioni con i maggiori aumenti, l'Irlandameridionale (+28,4%), quella orientale e centrale (+15,4%) e quella settentrionale e occidentale (+14,1 %). Sulle 496 regioni esaminate 79 nel 2021 erano ancora sotto il livello di PIL del 2019 con un record negatico per le isole Baleari in Spagna (-15%), l'Algarve in Portogallo (-13,8%) e le Canarie, sempre in spagna (-13,4%). Fra le regioni italiane è soprattutto la Lombardia - seconda regione europea per Pil, dietro l'Ile de France - a superare nettamente i dati pre- covid (403,1 miliardi di euro nel 2021 rispetto ai 398 del 2019) mentre dati leggermente superiori si registrano per Provincia di Trento, Emilia-Romagna, Basilicata e Puglia. In termini di Pil pro-capite, rispetto a una media europea di 100, il record - fra le regioni italiane - è per la provincia di Bolzano (151), seguita da Lombardia (128) e Trento (126), mentre la più povera è la Calabria con un dato di appena 56.