Roma, 22 feb. (Adnkronos) - “Non sono qui a dire mi sento perseguitato, ma c’è qualcuno all’interno del sistema che ha preso di mira la federazione in modo ingiustificato". Così Paolo Barelli, presidente della Fin,nel commentare la sospensione dal comitato etico della Fina e le vicende internazionali che coinvolgono lui e la federazione italiana. A chi gli chiede se la Fin dia fastidio a livello internazionale ha risposto: “Certamente venti anni fa eravamo irrisori nel palcoscenico internazionale. Oggi invece c’è una crescita nel nostro mondo che fa emergere nuovi campioni e tutto questo è nell’interesse di tutti tutelarlo anche se ci fossero invidie nei nostri confronti”.Barelli ha però sottolineato che nonostante le vicende il lavoro della federazione, “viaggia spedito”, sottolineando poi come “la forza della struttura della federazione stia reggendo a questo tsunami di eventi dal 2014”. “Sono tenuto a pretendere che la logica prevalga. Ho le armi per combattere in termini giuridici, non se i marziani arrivano in Italia. Questa situazione non può andare avanti a vita. Noi ci muoviamo secondo le norme. E’ chiaro ed evidente che questo non ci fa vivere felici e lavorare di meno, è qualcosa che va interrotto ma dipende da fattori extranazionali, ha aggiunto Barelli puntualizzando che ha portato la Len (federazione europea) “dalle stalle alle stelle” e augurandosi che si torni a parlare di “acqua, cloro e piscine”.