
Roma, 13 apr. (Adnkronos) - "L'Italia è vincolata da fonti del diritto internazionale al divieto di tortura, che è anche una misura applicata alla detenzione. Credo che la Corte abbia già dato la sua visione sulle misure che, senza nulla togliere alla finalità di un reato ostativo, ci induce anche a riflettere che siamo anche l'unico Paese in cui esiste questa formula" del 41 bis "e abbiamo su di noi anche l'occhio attento sempre della Corte di Strasburgo, che ci ricorda come contemperare il cosiddetto diritto alla speranza e quindi la visione di una risocializzazione del detenuto". Lo ha affermato la presidente della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, nella conferenza stampa al termine della relazione sull'attività della Consulta del 2022."E direi -ha aggiunto- che la Corte costituzionale punta molto su questo, sulla funzione rieducativa della pena, sul ravvedimento, che può avvenire sempre, e sulla facoltà dei giudici di sorveglianza di rivedere alcuni trattamenti penitenziali quando se ne pongono le condizioni e quindi adattando le modalità dell'esecuzione della pena, aprendo degli spazi. La parola dignità non bisogna mai dimenticarla in questi contesti, la dignità della persona che è al centro del divieto di reato di tortura: infliggere sanzioni che sono fisiche, ma possono essere anche psicofisiche e questo deve essere molto chiaro ai giudici costituzionali".
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