Roma, 26 apr. (Adnkronos) - "Abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare perché ci possano essere dei cessate il fuoco, perché si possa arrivare ad una tregua tra le parti" in Sudan. A sottolinearlo è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo questa mattina a Radio 24. "La situazione è molto complicata - ha affermato - c'è di fatto una guerra civile in corso. Fortunatamente siamo riusciti a far rientrare tutti i nostri concittadini che lo chiedevano, rimane ancora qualche missionario e qualche volontario delle Ong, su loro richiesta". "I colloqui avuti con i due leader hanno permesso di tenere fuori da qualsiasi attacco i convogli italiani, è già un risultato importante, ma non dobbiamo accontentarci", ha aggiunto, osservando come "bisogna far sì che le tensioni calino". "Abbiamo fatto un gran lavoro in Etiopia e in Somalia - ha continuato Tajani - e ora c'è il rischio di nuovi flussi migratori, già stanno fuggendo dal Sudan verso il Ciad a migliaia. Noi continueremo a lavorare - ha quindi assicurato il capo della diplomazia italiana spiegando che - l'ambasciata è fisicamente chiusa a Khartum ma manterremo il nostro ambasciatore, appena pronto a rientrare in Africa, ad Addis Abeba, presso la sede della nostra ambasciata in Etiopia in modo da poter essere presenti e continuare in qualche modo a garantire che l'Italia possa essere protagonista di una fase di pace. Purtroppo la situazione non è facile e non sono molto ottimista a breve".