Riforme: 'moderati per il sì', comitati no come armata Brancaleone

mercoledì 20 gennaio 2016
Roma, 20 gen. (AdnKronos) - "Com’era prevedibile, con il decisivo voto di oggi al Senato si sono scatenati i vari comitati per il no". Lo osserva Ferdinando Adornato, coordinatore del comitato referendario 'Moderati e Centristi Insieme per il sì'. "Una parte di loro sono i soliti noti, rappresentano cioè la solita pericolosa minestra riscaldata: sono infatti trentanni che ad ogni ipotesi di riforma la sinistra della paralisi intona i propri lamenti sulla fine della democrazia, riuscendo fino ad oggi a bloccare ogni modernizzazione del Paese". "Basterebbe -aggiunge- riguardare gli archivi Rai degli ultimi decenni per decidere di votare sì. Questa volta però c’è anche una inquietante novità. A fianco di coloro che lo hanno aggredito per decenni purtroppo si colloca la new entry Silvio Berlusconi, sposandone le stesse litanie. È paradossale: come se Dubcek marciasse insieme a Breznev. Un autentico miracolo dell’incoerenza politica che caratterizza Berlusconi e i suoi alleati da Salvini alla Meloni non più come un centro-destra ma come una caricaturale nuova sinistra. I comitati del no, da Berlusconi a Vendola, da Brunetta a Mauro, da Grillo a Zagrebelski, appaiono dunque come una sorta di armata Brancaleone, disposta a tutto pur di bloccare il Paese in una eterna recessione politica"."Sono stati milioni di moderati italiani negli ultimi venti anni i protagonisti di un’aspra battaglia per le riforme istituzionali. A loro facciamo appello perché non permettano alla sinistra parruccona e alla nuova sinistra berlusconiana di vanificare ancora una volta le loro speranze. Stavolta si può vincere. A questo popolo dei moderati proponiamo di trovarci tutti a Napoli il prossimo 27 febbraio per la prima manifestazione nazionale a sostegno del sì”, conclude.
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