Unioni civili: Cgil Lombardia, no a gonfalone Regione a Family Day

Milano, 21 gen. - (AdnKronos) - “Non una ma tante piazze in tutta Italia”. Il 23 gennaio si terrà una mobilitazione nazionale per i diritti lgbt in tante città d’Italia e la Cgil Lombardia aderisce e partecipa alla manifestazione che si terrà a Milano e invita alla partecipazione in nome di uno Stato laico, per i diritti di tutte le persone e per una civile convivenza.In vista della discussione in Senato della legge sulle unioni civili – il ddl Cirinnà - il mondo associativo ha scelto sabato 23 gennaio come giornata di mobilitazione nazionale. "Uguaglianza e riconoscimento di diverse forme di famiglia -si legge in una nota del sindacato- passano anche attraverso il ddl Cirinnà, un passo avanti che va sostenuto e che non deve essere oggetto di ulteriori mediazioni, in particolare per quanto riguarda l’adozione del figlio del partner".La manifestazione sarà l’occasione "per rivolgere un appello al Governo e al Parlamento e affinché si faccia una legge, che da tempo esiste in molti paesi Paesi europei, che riconosca piena dignità e pieni diritti anche a gay, lesbiche e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese, in nome del riconoscimento di diritti che attualmente vengono negati. Per questi motivi riteniamo profondamente sbagliato e inopportuno che la Giunta regionale decida di inviare il gonfalone della Regione alla manifestazione del 30 gennaio. Così come troviamo deprecabile l’utilizzo di qualsiasi simbolo identificativo della Regione - com’è il Pirellone – per propagandare e sostenere un’iniziativa chiaramente di parte come è il Family Day". La Regione, prosegue la Cgil della Lombardia "è un’istituzione e, in quanto tale, deve rappresentare tutte e tutti, evitando prese di posizione che non tengono conto né delle reali esigenze dei cittadini né delle numerose esperienze e scelte di vita particolarmente diffuse nella società lombarda".