(AdnKronos) - Roma. A dicembre 2015, rispetto al mese precedente, i flussi commerciali con i paesi extra Ue mostrano dinamiche divergenti, con un aumento dell’export (+0,9%) e una flessione dell’import (-2,9%). L’avanzo commerciale è pari a 5,9 miliardi di euro (il livello più alto da gennaio 1993). E' quanto emerge dalle rilevazioni diffuse oggi dall'Istat. L’incremento congiunturale delle esportazioni risulta diffuso a quasi tutti i raggruppamenti di beni. Energia (+8,9%), beni di consumo durevoli (+4,4%) e beni strumentali (+2,1%) sono in forte crescita. Dal lato dell’import, gli acquisti di prodotti intermedi (-6,5%) e di energia (-4,1%) sono in marcata contrazione. I segnali di crescita dell’export registrati a dicembre si inseriscono in un contesto trimestrale di espansione: negli ultimi tre mesi dell’anno le vendite verso i paesi extra sono aumentate dell’1,6%, coinvolgendo tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusi i beni di consumo durevoli (-0,9%). Dal lato dell’import si rileva una contenuta flessione (-0,6%) da ascrivere all’energia (-11,0%), al netto della quale si registra una crescita del 3,0%. Su base annua, a dicembre 2015 le esportazioni sono in espansione (+4,1% che si riduce a +1,2% eliminando l’effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi) con tassi particolarmente sostenuti per i beni di consumo non durevoli (+8,7%) e i beni strumentali (+6,7%). Le importazioni registrano una lieve crescita (+0,3%), più ampia (+6,5%) al netto della componente energetica (-14,6%).
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