Starbucks: arriva in Italia dal 2017 con 'umiltà e rispetto'

lunedì 29 febbraio 2016
Milano, 29 feb. (AdnKronos) - "Non veniamo in Italia per insegnare agli italiani a fare il caffè. L'arrivo di Starbucks non dev'essere percepito come una minaccia per i bar: dobbiamo guadagnarci il loro rispetto". E' un approccio all'insegna dell'umiltà quello cui la multinazionale del caffè di Seattle, fondata nel 1971, si appresta a sbarcare in Italia, dopo anni di 'tira e molla' e i sospetti che, alla fine, fosse un investimento impossibile nella patria dell'espresso. Invece, alla fine del 2016, o più probabilmente all'inizio del 2017, il primo store della catena aprirà a Milano per poi diffondersi nel resto del Paese. Il presidente esecutivo di Starbucks, Howard Schutlz, ha avuto l'intuizione che rivoluzionò la compagnia 33 anni fa, quando era direttore marketing, durante una visita in Italia. I bar, nel 1983, erano come oggi ad ogni angolo di strada e, come ricorda un lungo comunicato pubblicato sul sito della compagnia, Schultz capì che qui il consumo di caffè era a tutti gli effetti "un'esperienza magica, quasi teatrale" e che questa cultura avrebbe potuto essere esportata anche negli Stati Uniti. "Tutto è partito lì", racconta Schultz. Un anno dopo, nel 1984, il direttore del marketing aveva convinto i fondatori di Starbucks a creare un nuovo concept di 'coffee-house' con un bar al posto del precedente chiosco: i nuovi negozi passarono in poco tempo dal servire duecento persone in un giorno a mille. Oggi, la multinazionale è quotata in Borsa e conta 22.500 store in quasi 70 Paesi in tutto il mondo.
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