Call center: Asstel, serve nuova politica industriale per crescita
mercoledì 9 marzo 2016
Roma, 9 mar. (AdnKronos) - "Per il futuro delle attività di call center e per un loro sano sviluppo serve una nuova politica industriale, che sappia innescare virtuose dinamiche di crescita di qualità del servizio, lasciando alle spalle le logiche, fin qui prevalenti, di intervento meramente emergenziale, quasi da pronto soccorso". Ad affermarlo è Laura Di Raimondo, direttore di Assotelecomunicazioni - Asstel, l’associazione delle imprese della filiera delle Tlc, intervenendo al tavolo di settore sui call center avviato oggi al ministero dello Sviluppo economico. Il servizio di assistenza e gestione della clientela svolto in outsourcing, aggiunge, "dovrà evolvere verso forme di relazione con il cliente, in cui sempre più assumono rilevanza la tecnologia, l’innovazione e la qualità del servizio erogato e, quindi, gli investimenti e la formazione". Il contesto normativo, rileva, "deve accompagnare il processo di trasformazione e consolidamento del business creando le condizioni a sostegno della buona imprenditoria, basata su scelte di libero mercato coerenti con princìpi di eticità, legalità, responsabilità".In tema di ammortizzatori sociali, sottolinea Di Raimondo, "siamo convinti che la soluzione ottimale sia quella di prevedere una tutela omogenea per tutte le imprese di call center".
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