(AdnKronos) - Un altro fattore positivo derivante dall'aggregazione riguarderà la governance, che "finora è stata una debolezza per Bpm". Con il nuovo gruppo i poteri "saranno meglio bilanciati secondo il numero di azioni che ogni azionista deterrà". Nonostante tutto, però, avverte Moodys', rimangono alcuni rischi. Ad esempio l'operazione è ancora condizionata al via libera delle autorità di vigilanza e degli azionisti. E ci saranno rischi legati alla realizzazione dell'integrazione, come "l'integrazione dei sistemi di It, le trattative con i sindacati sugli esuberi, la nomina del management che rappresenti gli azionisti e le due banche preesistenti". Il nuovo gruppo, poi, dovrà affrontare "sfide importanti in termini di rischi degli asset e di profittabilità". Nello specifico lo stock di crediti problematici è "molto elevato, per la gran parte eredità del Banco Popolare e della controllata Banca Italease, ora incorporata". Anche se la copertura dei crediti deteriorati aumenterà, il Banco "non ha chiarito se farà ricorso allo schema di bad bank annunciato dal governo italiano". E anche il contesto operativo è impegnativo. "La profittabilità sarà probabilmente ostacolata dal contesto dei bassi tassi di interesse e dalla lenta crescita dei prestiti, dall'alta dipendenza dalle plusvalenze sui titoli, che sono per natura volatili, dall'elevato livello dei costi operativi e dai continui dubbi sulla qualità degli asset", si conclude dall'agenzia di rating.
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