Jobs Act: Cgil, senza tutela donne che subiscono violenza

giovedì 14 aprile 2016
Roma, 14 par. (AdnKronos) - "L'Inps emani subito la circolare applicativa del decreto attuativo del Jobs act che tutela le lavoratrici vittime di violenza". Questa la richiesta di Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere Cgil nazionale, a un anno dall'entrata in vigore del D.lgs. 80/2015, che "prevede per le lavoratrici inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, sia dipendenti (pubbliche e private) che collaboratrici a progetto, il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di tre mesi". "Questo diritto è ancora scritto sulla carta e non è esigibile. La responsabilità ricade interamente sull’Inps che non ha ancora emanato la necessaria circolare applicativa", denuncia Taddei sottolineando "la norma si prefigge l’obiettivo di sostenere le donne non soltanto in termini di sicurezza individuale, ma anche sotto il profilo dell’indipendenza economica, riconoscendo il diritto a tre mesi di astensione retribuita dal lavoro". "Si prevede anche - continua Taddei- la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, nonché l’opportunità di tornare nuovamente al full time". Secondo Taddei, "la mancata applicazione del D.Lgs sta influendo negativamente anche sul rinnovo dei contratti collettivi nazionali di categoria, che sul merito non possono ancora normare nulla, facendo così venir meno l'art. 24, c. 5, dello stesso decreto in materia di distribuzione temporale del congedo".
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