Pd: Parisi, Renzi resti segretario, no guerre nel partito

lunedì 20 giugno 2016
Roma, 20 giu. (AdnKronos) - “Si deve aprire una riflessione nel Pd, è indubbio" ma la strada non “è dividere il ruolo del segretario da quello del premier, in questo senso abbiamo già sbagliato in passato, la leadership deve essere unica e unitaria e non confondere chi deve comandare e chi obbedire". Lo ha detto Arturo Parisi a Tele Radio Più 90.7."Questo voto è assetato di cambiamento e discontinuità e la sinistra non deve cedere alla sua solita tentazione della puzza al naso ma deve prendere il segnale che dà molto sul serio. La globalizzazione sta dividendo sempre di più vincenti e perdenti e il Pd, vista la sua tradizione e natura di sinistra, deve riconoscersi e parlare ai secondi". “L’appuntamento del referendum di ottobre – prosegue – non può risolversi in una sconfitta, un eventuale blocco del processo riformatore sarebbe una disfatta per il partito e per l’Italia, non solo per il premier. D’Alema e Bersani e gli altri che sono ostili al premier non cadano nell’errore di correre contro le riforme per far dispetto a Renzi, è un momento cruciale per tutto il paese. Comincino piuttosto loro due a fare proposte e non guerre fratricide, io di proposte da loro non ne ho ancora sentite”.
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