Mafia: pentito, stragi cessarono dopo arresto Graviano
giovedì 26 gennaio 2017
Palermo, 26 gen. (AdnKronos) - La strategia stragista di Cosa nostra degli anni Novanta, come l'uccisione dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone ma anche con le bombe di Firenze e Milano "cessò dopo l'arresto dei fratelli Graviano nel avvenuto nel 1994 a Milano". Lo ha raccontato in aula, deponendo al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, il pentito Giuseppe Giacomo, ex killer del clan Laudani di Catania. Rispondendo alle domande del pm Vittorio Teresi, il collaboratore di giustizia ha sottolineato che durante la detenzione in comune con Filippo Graviano nel carcere di Tolmezzo venne "affrontato questo discorso". "Ricordo che con Graviano affrontammo l'argomento che riguardava la fine dell'esecuzione della strategia stragista". "Cessò con l'arresto dei Graviano - dice il pentito - perché nonostante Bagarella fosse ancora fuori non accadde più nulla". E racconta uno sfogo di Graviano sullo stop alle stragi: "Mi diceva che 'se non hanno contato in questa situazione, sicuramente c'è stata qualche garanzia'. Probabilmente si è arrivati a qualche accordo".
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