Al Teatro Massimo di Palermo la leggende Thomas Quasthoff

venerdì 3 febbraio 2017
Palermo, 3 feb. (AdnKronos) - Per trent’anni celebre baritono acclamato in tutti i teatri del mondo; dal 2012 in poi, dopo il ritiro dai palcoscenici della lirica, attore e cantante jazz. Thomas Quasthoff è una leggenda vivente. E sarà lui, 58 anni, tedesco, il protagonista del doppio concerto che inaugura sabato 4 febbraio la stagione sinfonica del Teatro Massimo di Palermo. Alle 20.30 sarà la voce recitante nel Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, con l’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Gabriele Ferro, il soprano lituano Lauryna Bendžiūnaitė, il mezzosoprano Katrin Wundsam, il Coro del Teatro diretto da Pietro Monti.Due ore dopo, alle 22.30, indosserà i panni da cantante jazz e interpreterà le sue canzoni preferite, accompagnato da Frank Chastenier, virtuoso che a soli vent’anni ha partecipato alle finali della leggendaria “Thelonious Monk Competition” a Washington e che a ventiquattro anni è diventato pianista della WDR Big Band di Colonia con cui ha inciso oltre 25 album impressionando diversi giganti del jazz, tra i quali Ray Brown, Peter Erskine, Jeff Hamilton, Bill Holman, Bob Brookmeyer, Vince Mendoza, John Clayton, George Gruntz, Lalo Schifrin, Jim McNeely, Michel Legrand, Paquito D'Rivera, Toots Thielemans, Patrick Williams e molti altri. Dopo la trionfale apertura della stagione lirica, con il Macbeth di Verdi con la regia di Emma Dante e la direzione di Gabriele Ferro, un’altra importante inaugurazione per il Teatro Massimo di Palermo, che quest’anno celebra 120 anni dalla sua fondazione e venti dalla sua riapertura. Abbandonato il canto lirico nel 2012, Quasthoff ha continuato comunque a insegnare alla Hochschule für Musik Hanns Eisler di Berlino e ha tenuto varie master classes. È stato ospite delle principali orchestre, tra le quali Berliner e Wiener Philharmoniker, con direttori quali Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Christoph Eschenbach, James Levine, Bernard Haitink, Mariss Jansons, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Sir Simon Rattle, Helmuth Rilling, Christian Thielemann e Franz Welser-Möst.
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